IL TANTO ATTESO INCONTRO TRA IL PRESIDENTE UCRAINO E L’EX PRESIDENTE AMERICANO NON HA PORTATO AD ALCUNA SVOLTA PER LA FINE DELLA GUERRA IN UCRAINA, RIVELANDO INVECE PROFONDI DIVERGENZE SULLE SOLUZIONI AL CONFLITTO.
L’atteso confronto tra Volodymyr Zelensky e Donald Trump, che molti speravano potesse aprire una breccia verso una mediazione per la fine della guerra in Ucraina, si è rivelato un nulla di fatto. Il dialogo, invece di avvicinare le parti a una possibile soluzione diplomatica, ha evidenziato la distanza tra le visioni e gli interessi in gioco.
Trump, da sempre critico nei confronti dell’aiuto americano a Kiev, ha ribadito la necessità di una “soluzione rapida” senza però fornire dettagli concreti su come ottenerla. Zelensky, dal canto suo, ha sottolineato l’urgenza di un sostegno continuativo per resistere all’aggressione russa, mettendo in guardia dai rischi di una pace imposta e sbilanciata.
Questo ennesimo stallo dimostra che la strada della pace non può dipendere solo dagli interessi politici e dalle strategie elettorali. È necessario un vero sforzo di mediazione da parte di tutti coloro che hanno a cuore la fine delle sofferenze e la stabilità internazionale. Serve il coraggio di mettere da parte l’orgoglio e le posizioni di forza per lavorare a un compromesso sostenibile.
La speranza ora è riposta nelle persone di buona volontà, nei leader e nelle società civili che non vogliono rassegnarsi all’idea di una guerra senza fine. La storia ci insegna che la pace non arriva da sola: va costruita con responsabilità, dialogo e, soprattutto, con la volontà di trovare un terreno comune prima che sia troppo tardi.